QUO VADIS? I DILEMMI DEL NOSTRO TEMPO
Un minuto dopo la scelta del titolo per la diciannovesima edizione del Festival dell’Economia di Trento, abbiamo avuto la conferma che si è trattato di una decisione giusta. Quanto sta accadendo nel mondo giustifica sempre più la domanda “Quo vadis?” e il relativo sottotitolo “I dilemmi del nostro tempo”. Ciò accade per le guerre, che sono tornate ad essere strumento di soluzione dei conflitti, scaricando sui popoli centinaia di migliaia di vittime civili innocenti. Ma anche su tanti altri fronti. Talmente numerosi da mettere in crisi il partito degli ottimisti e seminare, soprattutto tra le generazioni più giovani ma non solo, inquietudini e incertezze sul futuro della terra e dell’umanità.
Quale destino attende il mondo di fronte ad una crisi climatica che sconvolge il ritmo delle stagioni e provoca disastri ambientali a catena? Il debito pubblico elevato finirà per destabilizzare l’autorità degli Stati? Lo sviluppo economico vincerà la partita contro la stretta necessaria a battere l’inflazione? La transizione energetica è realizzabile nei tempi stretti dettati dall’Occidente?
Come cambieranno il lavoro e la vita personale con l’irrompere dell’intelligenza artificiale? L’inverno demografico finirà per travolgere i sistemi di welfare? Populismi e democrazie sono conciliabili? Il vuoto pneumatico seguito al crollo delle ideologie verrà colmato dall’affermarsi di nuovi valori? Le autarchie finiranno davvero per sgretolarsi? La nuova sanità che si sta delineando migliorerà davvero la qualità della vita? Di sicuro l’umanità deve fare i conti con domande incalzanti, per l’appunto i dilemmi della nostra vita.